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CAVOLO BROCCOLO CALABRESE NATALINO - SATIVA ko22

ATTENZIONE: SI INFORMA CHE PER LE GRAMMATURE TEMPO DI ATTESA CIRCA 10GG LAVORATIVI DALLA RICEZIONE DEL PAGAMENTO PER GARANTIRE LA FRESCHEZZA E LA QUALITA' DEL PRODOTTO. 

Varietà tradizionale. Le prime teste possono essere raccolte già da agosto per coltivazione d'inizio estate e autunnale. Numerosi getti laterali se c'è sufficiente spazio fino all'autunno. Più facile da coltivare del cavolfiore (meno esigente).


Bisogno in calore
 basso

Bisogno in concime
 alto

Pausa consigliata (rotazione colturale)
 4-5 anni (tra crucifere)

Distanziamento tra le piante
 50 cm tra le file, 40-50 cm sulla fila

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Confezione
SKU:SATI-KO22-2,5

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CAVOLO BROCCOLO CALABRESE NATALINO - SATIVA ko22

Dettagli

Nome scientifico: Brassica oleracea L. conv. botrytis (L.)

Famiglia: Cruciferae – Brassicaceae

Breve storia e note botaniche sulla pianta
Il Cavolo broccolo (Brassica oleracea L. conv. botrytis (L.) Alef. var. cymosa Duch.) differisce poco dal cavolfiore: appartiene alla famiglia delle Cruciferae – Brassicaceae, tribù: Brassiceae –. Specie: Brassica oleracea L. var. botrytis L.. Comunemente la testa (l’insieme delle cimette) viene chiamata cima, di qui probabilmente la denominazione “cymosa”.
I broccoli, anche se appartengono alla specie dal cavolfiore, si distiguono per i germogli o infiorescenze secondarie. Probabilmente è stata proprio questa peculiarità a determinare il nome di broccolo (brocco è il nome in disuso di germoglio). E’ una delle verdure orticole di uso più antico.
Conosciuto fin dall’antichità, era considerato sacro dai Greci; i Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool. In Italia si affermò prima in Toscana e in meridione. I Paesi in cui è maggiormente diffusa la sua coltivazione sono l’India, la Cina, la Francia, l’Italia e gli Stati Uniti.
Il Cavolfiore è una pianta erbacea biennale e presenta una radice fittonante non molto profonda. Sul fusto eretto (lungo da 15 a 50 cm) sono inserite alcune decine di foglie costolute, di cui quelle più esterne sono più grandi, di colore verde più o meno intenso a volte tendente al grigio, pruinose, mentre quelle interne sono di colore giallognolo o verde chiaro e spesso ricoprono completamente la parte edule.
La parte edule, il corimbo, infiorescenza derivata da una gemma apicale ipertrofizzata, è il risultato della ripetuta ramificazione della porzione terminale dell’asse principale della pianta. Il corimbo può assumere forme molto diverse. La superficie superiore convessa del corimbo è formata da un elevatissimo numero di meristemi apicali.
L’infiorescenza vera e propria è a racemo e proviene dall’allungamento dei peduncoli carnosi del corimbo. Tale peduncoli allungandosi si ramificano più volte. I fiori delle prime ramificazioni abortiscono e sono fertili solo quelli della ramificazione del quarto-ottavo ordine in poi. I fiori sono di colore giallo e tipici delle crucifere. La fecondazione eterogama è quella prevalente. I frutti sono silique, di forma e lunghezza diverse; possono contenere fino a oltre 25 semi, tondi, di diametro variabile da 1 a 2,5 mm., rossiccio-bruni o bluastri quasi lucenti.

Cavolo broccolo
Esigenze

Predilige le zone a clima fresco e umido, ma le numerose varietà esistenti ne permettono la coltivazione in tutta Italia, coni maggiore attenzione alla temperatura al nord, che risulta esser il fattore climatico più importante, sia durante la fase di transizione da vegetativa a riproduttiva che prima e dopo di essa. Per le cultivar precoci la temperatura ottimale per la formazione dei corimbi è di circa 17°C. Con temperature superiori a 20°C il passaggio alla fase riproduttiva è ritardato e la qualità dei corimbi diviene scadente. Anche le basse temperature possono danneggiare la pianta in coincidenza dei vari stadi in cui si trova. Se la pianta ha formato 6-8 foglioline e viene sottoposta a temperatura bassa si possono avere piante “cieche”, cioè senza infiorescenza. Il gelo provoca la lessatura dei grumi che formano la parte edule.
Richiede terreni di medio impasto, profondi, freschi, ricchi di sostanza organica e benn drenati. Teme i terreni acidi e la carenza di boro.
Trae giovamento dalla consociazione con molte piante, quali insalata e spinaci, pomodoro, sedano, erbe aromariche e officinali in genere. Da evitare l’associazione con aglio e cipolla.

Tempi di semina e trapianto

La coltivazione si effettua in diversi periodi dell’anno, a seconda della località e delle cultivar impiegate. E’ tassativamente da evitare la monosuccessione, specie se non vengono eliminati i residui della vegetazione, specie se colpita da malattie. Anche se la semina diretta fornisce ottimi risultati, oggi, in particolare con con l’impiego di ibridi, vengono utilizzate piantine allevate in vivaio in contenitori alveolati, successivamente trapiantate da luglio a settembre. Ottimo l’avvicendamento con legumonise.
In funzione delle dimensioni delle piante si hanno diverse fittezze d’impianto. Le varietà tardive sono più grandi di quelle precoci, per cui le distanze d’impianto variano da 60 a 100 cm tra le file e 40-70 cm lungo le file, con una densità di piantine variabile dalle 15.000 alle 30.000 ad ettaro.

Lavorazioni
Richiedono lavorazioni profonde del terreno per agevolare lo sviluppo dell’apparato radicale.

Fertilizzazione
Per la produzione di 10 tonnellate di corimbi le piante asportano circa 130 kg di

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azoto, 40 di fosforo, 140 di potassio e 50 di CaO e 7 di Mg. È avido di azoto e di sostanza organica ben matura, rappresentata da compost vegetale o letame ben maturo.

Prodotti
Per la commercializzazione il broccolo è preparato affogliato (vengono eliminate solo le foglie grandi più esterne, mentre le altre sono lasciate a protezione del corimbo e appena spuntate nella parte terminale), coronato (sono eliminate solo le foglie grandi più esterne, mentre le altre sono tagliate al massimo circa 3 cm al di sopra della testa), defogliato (sono eliminate tutte le foglie ad eccezione di quelle più interne, giovani, tenere), nudo (tutte le foglie sono eliminate)
Il broccolo può essere consumato crudo, condito con olio, sale e limone; oppure cotto in vari modi: lessato e ripassato in padella, fritto impastellato o usato nelle zuppe e nelle minestre.

Cure culturali
Il controllo delle erbe spontanee si può effettuare nel primo periodo del ciclo con mezzi meccanici.
E’ importante eliminare i residui colturali a fine ciclo.

Irrigazione
Necessita di una costante disponibilità di acqua; quindi, in colture estivo-autunnali, abbisogna di irrigazione.

Avversità
Ricordiamo l’Alternariosi (Alternaria brassicae), l’Ernia delle crucifere (Plasmodiophora brassicae), i marciumi basali (Sclerotinia spp., Rhizoctonia solani, Phoma lingam) e la peronospora (Peronospora brassicae, Peronospora parassitica). Sensibile anche ad alcune batteriosi (Xanthomonas campestris, Erwinia carotovora).
I parassiti animali più importanti sono gli afidi (Myzus persicae, Brevicoryne brassicae), le Nottue, Cavolaie (Mamestra brassicae, Mamestra oleracea, Pieris brassicae), le elateridi (Agriotes spp.), l’altica (Phyllotreta spp.), i punteruoli (Baris spp., Ceuthorrhyncus spp.) e la mosca del cavolo (Delia radicum).

Prodotti per la difesa
La peronospora può essere ostacolata con spruzzature di decotto di equiseto.
L’Ernia delle crucifere e numerosi marciumi basali e batteriosi sono fortemente limitati da corrette rotazioni (evitare la coltivazione di qualsiasi crucifera per 3-4 anni sullo stesso appezzamento), dalla distribuzione di litotamnio sul terreno prima del trapianto e dalle spruzzature di decotto di equiseto.
Per il controllo di nottue e cavolaia si può impiegare il Bacillus thuringiensis e l’olio di neem.
L’altica può costituire un grave problema soprattutto in caso di terreni compatti e asciutti; può essere contenuta in piccoli orti con rami di ginestra e spolverando la vegetazione con litotamnio e bentonite. In caso di forti attacchi ricorrere al piretro.
Il controllo della mosca del cavolo è soprattutto preventivo e consiste essenzialmente nella distruzione dei residui della vegetazione, asportando eventualmente anche il pane di terra circostante. Delle intrasemine per esempio con trifoglio ne ostacolano l’ovideposizione.

Produzione e raccolta
Indicativamente si producono 4kg di broccoli per metroquadro. Le dimensioni e il peso dei corimbi però variano notevolmente a seconda della cultivar: in alcune cultivar vecchie superano i 30 cm di diametro e i 3-5 kg di peso; in quelle normalmente impiegate oggi i corimbi defogliati non superano generalmente 1,5 kg.
La raccolta è scalare per tutte le cultivar classiche italiane e va da ottobre a maggio.
I corimbi si raccolgono quando sono compatti e comunque prima che i singoli fioretti o cimette che compongono il corimbo inizino a discostarsi. Poiché la maturazione non avviene contemporaneamente, sono necessarie 3-6 raccolte. Il taglio dei corimbi può essere fatto con o senza foglie.

Valori nutrizionali
Il cavolfiore è molto ricco in acqua (più del 90%), ma con un valore energetico non trascurabile
(25-30 calorie 100g di parte edule; 2% di proteine). Ha un buon contenuto in vitamina C, potassio, fosforo e calcio. Inoltre, contiene diversi composti solforati che producono il caratteristico odore durante la cottura e causano qualche difficoltà di digestione ma, come altre crocifere (cavolo broccolo in particolare), presenta dei composti che sembrano svolgere un’azione antitumorale. Ha grande quantità di fibre che aiutano il lavoro dell’intestino e scongiurano i tumori legati all’apparato digestivo. Essendo molto sazianti sono utili in una dieta ipocalorica.
Numerosi sono gli usi terapeutici in qualità di antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo.

Famiglia e varietà
Le cultivar si distinguono in base alla necessità o meno di freddo per la formazione del corimbo. Ci sono infatti cultivar che non richiedono il freddo per la formazione della parte edule, ma questo è però necessario per formare l’infiorescenza vera e propria, mentre altre (le tardive, che si comportano da piante tipicamente biennali) richiedono il freddo sia per la formazione della parte edule che per l’infiorescenza.
In commercio sono disponibili varietà ottenute da vecchie popolazioni locali e ibridi F1. Oltre al romanesco troviamo il “Ramoso calabrese”, “Verde calabrese” e il “Riccio di Sarno”, il “Broccolo di Albano”, “Gigante di Como”, il “Broccolo di Verona” e l’ibrido “Covert F1”.

Biodinamica
Oltre all’irrorazione dei preparati da spruzzo all’impianto e in produzione, l’apporto di sostanza organica ben compostata tramite cumulo biodinamico consente di limitare squilibri nella crescita ed i conseguenti attacchi di parassiti e di far sviluppare bene i corimbi.
È consigliabile eseguire l’inzaffardatura del materiale di propagazione con terra mescolata a cornoletame 500 o con pasta per tronchi biodinamica diluita.
Uso del calendario biodinamico:
Per preservare la qualità e serbevolezza effettuare la raccolta in giorni di foglie.

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