CAVOLO RAPA DI VIENNA VIOLETTO - BIOSEME 1355
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CAVOLO RAPA DI VIENNA VIOLETTO - BIOSEME 1355
Dettagli
CAVOLO RAPA (Brassica oleracea acephala gongylodes)
Breve storia e note botaniche sulla pianta
Il cavolo rapa è una varietà di cavolo dal fusto commestibile e ingrossato, verde o porpora. Le sue foglie, di color verde pallido, sono lobate in basso. La parte inferiore del fusto, ingrossata, assomiglia ad una grossa rapa, di cui ricorda anche il sapore. Le varietà precoci hanno un sapore più delicato e possono essere coltivate in serra o all’aperto, se non esiste pericolo di gelo. Le varietà tardive si prestano ad una conservazione più lunga. Il cavolo rapa appartiene alla famiglia delle Crocifere ed è diffuso soprattutto nell’Italia meridionale. Le varietà più note sono il Vienna bianco e il Vienna viola, che, a livello di gusto, non presentano grandi differenze. Il cavolo rapa crudo può essere preparato in insalata o, se tagliato a listarelle, gustato con delle salsine. Per prepararlo come verdura o in minestra, rosolarlo o cuocerlo al vapore. Il cavolo rapa farcito (cuocerlo dapprima brevemente al vapore) rappresenta un piatto molto gustoso. Il cavolo rapa, ricco di vitamine, può essere addentato come una mela. Il cavolo rapa (Brassica oleracea acephala gongylodes) è originario dell'Asia sud-occidentale e si differenzia dagli altri cavoli perchè presenta un fusto ingrossato e tondeggiante, di colore verde o purpureo, sul quale si formano poche foglie lobate, munite di un lungo picciolo. È diffuso soprattutto nell’Italia meridionale e la parte commestibile è costituita proprio dal fusto, grande più o meno come un grosso pompelmo e simile ad una rapa. Le proprietà nutrizionali e l’apporto vitaminico (soprattutto vitamina C) e minerale (in particolare fosforo e calcio)
Proprietà
Il cavolo rapa è abbastanza ricco di vitamine, contiene vitamina C, betacarotene, che nel corpo si trasforma in vitamina A, acido folico e esigue dosi di vitamine del gruppo B. Le tenere foglie del cavolo rapa sono più ricche di sali minerali rispetto alla radice ingrossata. Per questo si consiglia di non gettarle. 100 g contengono 1,9 g di proteine, 0,2 g di grassi, 3,7g di carboidrati, 100 kJ/24 kcal.
Si adatta a tutti i tipi di terreno, pur prediligendo quelli con reazione neutra, freschi, ben drenati e profondi.
Tempi di semina e trapianto
Si coltiva con ciclo autunno-invernale, spesso dopo una coltura primaverile-estiva.
Si semina, o più spesso si trapianta, da luglio a settembre, in file distanti 50 cm, con una distanza sulla fila di 30 cm.
Meno frequente, ma utilizzata in meridione, è la semina anticipata a gennaio per ottenere produzioni primaverili.
Lavorazioni
La cima di rapa non sopporta il ristagno idrico, sono quindi importanti le lavorazioni che favoriscono l’arieggiamento del terreno, le sarchiature e le scerbature, utilizzate parimenti per il controllo delle infestanti.
Fertilizzazioni
Pianta poco esigente, predilige l’impiego di letame ben maturo, che viene interrato all’impianto in ragione di 3 Kg/mq.
Cure colturali ed irrigazione
La pianta soffre parimenti i ristagni e lo stress idrico: necessita quindi di irrigazioni moderate e frequenti.
Avversità
Buone pratiche colturali come avvicendamento, l’utilizzo di compost maturo, giusta e tempestiva irrigazione, assicurano il buon esito della coltura.
E’ pianta molto resistente agli attacchi fungini, che raramente provocano gravi danni o cali di produzione della coltura.
Teme invece vari insetti: gli afidi, la mosca del cavolo e la larva della cavolaia. Consigliata la consociazione con aglio, cipolla e porro che tendono ad allontanarli.
Prodotti per la difesa
Negli orti biodinamici non si riscontrano problemi particolari , pertanto raccomandiamo un corretto uso dei preparati biodinamici anche come prevenzione.
In rotazione non deve seguire le cucurbitacee, le ombrellifere, le solanacee o le crucifere perché condivide con loro alcuni parassiti.
Produzione e raccolta
La raccolta si effettua prima della schiusura dei bottoni fiorali, che deprezza la qualità del prodotto rendendolo scarsamente commestibile.
Ciò avviene circa 60 giorni dopo il trapianto per le cultivar precoci, 90/120 per quelle tardive. Le piante vengono tagliate a 10 cm da terra, favorendo così il ricaccio delle infiorescenze secondarie; si effettuano quindi più tagli nel corso del ciclo di coltivazione. Gli steli vengono successivamente legati formando dei mazzi.
La produzione è di circa 200 q/ha, dipendendo dal numero di sfalci effettuati. Dopo la raccolta le cime di rapa possono essere conservate al massimo 2/3 settimane a temperatura di refrigerazione, pena l’ingiallimento delle foglie che determina l’insorgenza del sapore amaro, ed il conseguente deprezzamento commerciale del prodotto
Trattamenti biodinamici
Irrorare il preparato 500 prima delle lavorazione principale e delle sarchiature.
Uso del calendario biodinamico
Effettuare sarchiature, scerbature e trapianti in luna discendente; tutte questi interventi vanno effettuati nei giorni di foglia.