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ECHINACEA - SATIVA b533

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Pianta medicinale e ornamentale tradizionale dai fiori rosa. Alta circa 100 cm. Facile da coltivare, graziosa da sola ma si combina bene anche con altre perenni.

Ciclo
 perenne

Indicazione
 fiore da taglio, seminare in vasi

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Confezione
SKU:SATI-B533-2,5

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ECHINACEA - SATIVA b533

Dettagli

A me è sempre piaciuto regalare fiori, vedere bei campi o giardini fioriti, sentirne i profumi: la loro presenza, la loro forma, i loro odori ed i loro colori aprono il cuore, fanno spaziare senza limiti la fantasia ed il sentire, danno felicità, per la gioia che emanano ci legano con tutti e con tutto il mondo in un comune orgasmo di percezione.
Il mondo dei fiori rappresenta nella sfera vegetale la sessualità, una sessualità però assolutamente pura, non toccata dal peccato, dal possesso, una sessualità candida e primitiva tesa alla bellezza ed alla riproduzione che non ha bisogno di nascondersi o di vergognarsi ma che anzi si manifesta nella più piena luce del Sole.
Solitamente dell’uomo si dice: piedi caldi e testa fredda, nel vegetale è invertito: radici fredde e fiori caldi, la temperatura all’interno del fiore è di oltre un grado centigrado più alta del resto della pianta, il fiore è totalmente immerso nelle forze del calore, mentre le radici sono più fredde del fiore e dello stelo.
In medicina antroposofica i fiori vengono usati per curare le carenze della volontà e non solo, pensate ai fiori di Bach o ai prodotti fitoterapici, perché agiscono sulla percezione, sui sentimenti che sono il combustibile della volontà.

Rudolf Steiner ci dice che la fioritura è anche intimamente legata ai defunti: essi tessono nella luce ed agiscono attorno agli alberi aiutandoli nella fioritura, è il primo lavoro che fanno i nostri cari (o meno cari) nell’aldilà. Nella fioritura primaverile c’è il lavoro dei nostri defunti ed anche per questo vi è la consuetudine di portare fiori ai defunti, i fiori portano la luce, fanno vedere la strada ed illuminano la via agli uomini che finita la vita fisica devono riabituarsi (perché in vita hanno fatto tutt’altro) alla vita spirituale.
I fiori hanno anche una stretta attinenza al mondo egli insetti, in particolar modo delle farfalle: sempre l’inesauribile Rudof Steiner ci dice che le farfalle sono dei fiori liberati nel cosmo, mentre per esempio le viole (guardate attentamente la forma di una viola) sono farfalle incatenate al mondo vegetale, alla terra.
A proposito leggetevi nella prossima news letter di giugno l’articolo sulla famiglia delle violacee di Pelikan, è sorprendentemente bello ed utile!

Come ho detto i fiori hanno una stretta relazione alla sessualità umana, e nel caso della citata farfalla, non a caso il fiore che spesso cerchiamo con tutte le forze di raccogliere ma spesso ci sfugge si chiama anche “farfallina”.
Assieme al mondo delle farfalle viene, non a caso, il mondo degli uccelli, che sempre non a caso, da sempre si nutrono di farfalle, fra l’altro il canto degli uccelli favorisce la formazione delle proteine nel frutto, questo ci è stato scientificamente dimostrato da uno studio ventennale fatto sulla genodica, in un bellissimo ed interessantissimo seminario recentemente tenuto presso la sede di Agri.Bio.
Un’altra cosa che mi viene in mente, un termine che uso frequentemente e mi piace molto in tutte le sue accezioni è “trombare”. Si dice “trombare” perché il movimento del pene durante la penetrazione ricorda quello dello stantuffo di una tromba. La tromba da sempre è definito lo strumento musicale che è più simile (assieme all’organo, non a caso) alla voce umana (che non a caso viene dalla bocca). Fra l’altro il suono emesso dalla voce o dalla tromba viaggia nell’etere del suono che è anche il campo di azione dei fiori, dei suoi profumi, dei suoi colori e delle sue forme.

Se guardate la Venere del Botticelli vedete che attorno ad essa aleggiano e galleggiano nell’aria fiori senza radici…come mai? Rappresentano efficacemente e realmente lo stato del regno vegetale quando si è formato il pianeta Venere…il regno vegetale non era ancora inglobato nella Terra, anche perché la stessa Terra non aveva ancora questa densità, aveva una fluidità gassoso-acquosa.
Il maggior dolore che posso dare ad un vegetale è di farli vivere senza la presenza degli insetti che veicolano loro il mondo astrale, altrimenti per loro assente, gli insetti sono dei messaggeri celesti per i vegetali, sono i portatori delle forze spirituali.
La pianta ed il fiore non sentono dolore come un essere umano, non diamo dolore alla pianta strappandola alla terra, perché non avendo il corpo astrale non può sentirlo, non può percepirlo. La pianta vive come un uomo perennemente addormentato, infatti di un uomo in coma si dice “allo stato vegetativo” come è totalmente priva di percezioni la pianta nella sua sessualità, nella riproduzione, non “gode” nell’impollinatura come un essere umano nel rapporto sessuale, non gode nella fecondazione ed anche il suo processo fisico di riproduzione non è nascosto, interno come nell’essere umano e nell’animale (meno) ma esterno, nella parte più baciata dal sole, il processo riproduttivo del seme avviene totalmente nella luce e nel calore esterno, è una riproduzione alla quale partecipa tutto il cosmo, senza peccato…

Perché regaliamo i fiori alle persone amate? Perché i fiori portano luce nelle decisioni da prendere e calore nel cuore.
La donna è più sensibile ai fiori perché il fiore con il suo conseguente frutto sfiora e risveglia il senso di maternità in esso visibile e percepibile.
Ma che cosa risveglia in una donna il regalo di un mazzo di fiori senza profumi comprato da un fioraio prodotto da riproduzione agamica? Sicuramente darà senso di oscurità, freddo ed anche di frigidità, ovviamente non porterà nessuna luce o voglia di fare sesso (come umanamente si spererebbe…), anzi va già bene che non ci distrugga in testa quell’orribile e freddo mazzo di fiori che tanti euro ci è costato!
Quindi regaliamo margherite, ranuncoli, e le centinaia di fiori che sbocciano nei campi, ricchi di forme, di colori e di profumi veri (per me il profumo dei fiori selvatici è molto simile al profumo del sesso) ed il messaggio funzionerà come un afrodisiaco e sarà più percepibile, spenderemo molto meno ed i frutti (l’impollinazione) avverrà sicuramente con successo e soddisfazione!

Entrando in una casa, un giardino od in un orto riesci a conoscere meglio le persone che ci lavorano: le file diritte o rotonde, i tipi di fiori ed i colori, i vasi, l’ordine od il disordine ci dicono molto della persona che coltiva i fiori come ci dice molto il fatto che una persona non coltivi i fiori…
Il calendario delle semine di Maria Thun ci fa capire che è importante come semino quando semino, trapianto, rompo il terreno attorno alla stessa pianta, li sposto nei vasi della casa etc: noi con questi atti influenziamo profondamente la vita delle piante, facciamo letteralmente il loro oroscopo, non a caso l’astrologia era stata ideata dai sumeri nel 3900 A.C. proprio per poterli impiegare in uso agricolo, il primo oroscopo umano risale al periodo greco, circa 410 A.C.

I fiori che sbocciano in primavera spesso prima ancora delle foglie, sono letteralmente calore condensato dell’anno precedente e conservato per tutto l’inverno all’interno delle gemme e che viene poi liberato in primavera, quando il calore è ancora debole o non c’è ancora, i fiori primaverili sono un dono di luce e calore alla terra ancora immersa nel freddo.

Non avete mai sfogliato una margherita? M’ama, non m’ama…. Mentre svestiamo petalo per petalo il nostro fiore per arrivare ad avere solo il capolino, colmo di semi ancora immaturi, ed arriva la fatidica risposta? Proprio perché il fiore, la margherita, rappresenta il campo dei sentimenti, in particolare dell’amore in tutte le sue sfumature…ed anche il fiore finito il periodo della sua manifesta sessualità si sveste dei petali delicati e colorati per concentrarsi tutto sul seme, piccolo e duro: da un massimo di espansione su molti piani ad una contrazione assoluta.

Fra l’altro maggio è proprio il mese dei fiori, il mese delle rose, il mese della Madonna, ma della Madonna non come vergine, ma come mamma, come genitrice, come Madre Terra. Maggio è anche il mese nel quale ci si sposa di più , il mese dello sbocciare dei fiori e della sessualità con le forze del calore che entrano nella Terra proprio nel periodo della Pentecoste (il fuoco di Dio) e ne riscalda sia la temperatura che le pulsazioni fisiche e spirituali.
Quindi maggio, mese dello sbocciare massimo dei fiori, è anche di riflesso il mese dello sbocciare della sessualità, delle forze di riproduzione, dominato, non a caso, dalle forze del Toro, simbolo di forza (anche sessuale) e di crescita (ogni riferimento non è puramente casuale) ma anche un momento focale di inizio di trasformazione delle forze fisiche in forze spirituali, della materia in spirito, della vita in eternità.

Quindi dato che siamo entrati in un periodo di lunga crisi economica e mancano soldini per fare acquisti stupidi ed inutili, mancano euro per fare lunghi, costosi, faticosi e lontani viaggi alla ricerca di noi stessi (per non trovarci), cerchiamo ora liberamente di amare di più, dal punto di vista spirituale e fisico, cerchiamo di fare più sesso (costa un cazzo…) e saremo ben partecipi alle forze di questo magico periodo zodiacale diventandone noi stessi le manifestazioni fisiche e spirituali coscienti, operanti ed amanti.

Dato che siamo “entrati” in tema mi piace terminare con questa bella, cruda e nuda poesia sui fiori di Guillame Apollinaire:

La nudità dei fiori

La nudità dei fiori è il loro odore carnale
Che palpita e si eccita come un sesso femminile
E i fiori senza profumo sono vestiti di pudore
Essi prevedono che si vuol violare il loro odore
La nudità del cielo è velata di ali
Di uccelli che planano d’attesa inquieta d’amore e di fortuna
La nudità dei laghi freme per le libellule
Che baciano con azzurre elitre il loro ardore di spume
La nudità dei mari io la adorno di vele
Che esse strazieranno con gesti di raffica
Per svelare il loro corpo allo stupro innamorato di esse
Allo stupro degli annegati ancora irrigiditi d’amore
Per violare il mare vergine dolce e sorpresa
Del rumore dei flutti e delle labbra appassionate

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