ORZO COMETA BIO
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ORZO COMETA BIO
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I semi dell’orzo comune, ossia dell’Hordeum vulgare, hanno rappresentato una delle principali fonti di energia per l’uomo fin da epoche lontane. Le sue principali destinazioni sono la produzione di mangimistica zootecnica e la lavorazione del malto, impiegato prevalentemente nell’industria della birra e del whisky. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse verso il consumo di orzo nell’alimentazione umana in seguito ai numerosi studi che ne hanno mostrato gli effetti sulla salute.
L’orzo, oltre ad essere una buona fonte di carboidrati e proteine, è un alimento di cui non bisogna dimenticarsi anche per il suo contenuto di fibra. Tuttavia la versione perlata, ossia senza lo strato esterno, ne contiene meno ma copre comunque circa un quarto della fibra raccomandata e mantiene un buon contenuto di beta-glucani. Infine l’orzo è fonte di vitamine, principalmente del gruppo B, e di minerali.
L'orzo coltivato deriva dall'orzo selvatico Hordeum spontaneum, con il quale conserva una grande affinità. La specie viene quindi suddivisa nelle due sottospecie H. vulgare subsp. spontaneum (selvatica) e H. vulgare subsp. vulgare (domesticata). Entrambi sono diploidi (2n=14 cromosomi); la differenza principale consiste nella fragilità delle spighe selvatiche, che permettono la dispersione dei semi per mezzo del vento.
L'area di origine può essere individuata nel Vicino Oriente, più precisamente nell'area compresa nelle attuali Israele, Giordania, Siria e nella parte sud dell'Anatolia. Le forme a cariosside nuda, che perdono facilmente le glumette a maturazione, sembrano invece essere originarie della Cina.
Le varietà tetrastiche sono caratterizzate da spighe formate da 6 ranghi (file in senso longitudinale della spiga) di cariossidi, di cui 4 riuniti in due coppie, mentre le varietà esastiche presentano 6 ranghi di cariossidi equidistanti sulla spiga. Le varietà distiche presentano solo 2 file di cariossidi sulla spiga. Gli orzi polistici presentano generalmente un numero più elevato di cariossidi per spiga e rese più elevate, negli orzi distici le spighe hanno un numero inferiore di cariossidi che sono però di maggiori dimensioni. La cariosside può essere nuda (le glume si staccano durante la trebbiatura) o vestita (le glume sono saldate alla cariosside)
L'orzo è una pianta erbacea annuale, che a maturità può raggiungere un'altezza di 60–120 cm, a seconda delle cultivar. Solitamente le varietà distiche accestiscono più di quelle polistiche.
L’'orzo presenta una buona resistenza alla siccità e può sopportare temperature di 38 °C se l'umidità ambientale non è troppo elevata. Per quanto riguarda l'altitudine può essere coltivato dal livello del mare fino alLa montagna. Tollera il freddo anche se in misura minore rispetto ad altri cereali vernini quali il frumento e la segale.
Per la produzione di malto è sconsigliabile far seguire l'orzo ad una leguminosa, in quanto l'arricchimento in azoto causato da quest'ultima provocherebbe un eccessivo contenuto proteico nella granella. Negli orzi polistici un eccesso di azoto può favorire l'allettamento.
Le semine autunnali vengono effettuate nel Nord Italia verso metà ottobre, al Sud viene generalmente seminato dalla prima decade di novembre alla prima decade di dicembre. Le semine primaverili devono essere effettuate appena si hanno condizioni climatiche idonee, per evitare che la coltura si trovi nella fase di maturazione con temperature troppo elevate. Questo provocherebbe lo sviluppo di cariossidi piccole e striminzite
È spesso consigliabile aumentare la quantità di semente nelle semine primaverili, in quanto caratterizzate da un minor grado di accestimento, oppure nel caso della semina su sodo. Nelle semine autunnali una maggior quantità di seme e quindi un maggior numero di culmi a metro quadro, limita l'accestimento naturale della coltura; questo fenomeno può essere utile negli orzi distici per la produzione di malto al fine di ottenere cariossidi uniformi e di maggiori dimensioni. La semina viene effettuata a spaglio o più frequentemente a file distanti 15–20 cm (12–15 cm per gli orzi distici, per ridurre l'accestimento), con profondità di semina di 30 – 40 mm.