Specie: Raphanus sativus L.
Famiglia: Brassicaceae – Cruciferae
Breve storia e note botaniche sulla pianta
Il Ravanello o rapanello (Raphanus sativus L.) è una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, coltivata per l’ipocotile ingrossato, comunemente chiamato radice, di sapore più o meno piccante e di consistenza piccante.
La parte aerea si presenta con foglie lobate con margine irregolarmente seghettato. I fiori, muniti di quattro petali, sono di colore bianco, rosa o violetto; il frutto è Il frutto è una siliqua che racchiude semi rossastri, rotondi o leggermente allungati.
Esigenze ambientali
Predilige terreni sciolti e ben dotati di sostanza organica.
La coltivazione del ravanello si avvantaggia di terreni di medio impasto tendenzialmente calcarei, irrigui, e dotati di sostanza organica.
L’avvicendamento colturale è una pratica essenziale per la coltivazione del ravanello; se in coltura principale è da considerarsi da rinnovo, se in piccole superfici intercalare. Sono sconsigliate rotazioni con altre crucifere.
Varietà
Le varietà coltivate sono numerose e vengono classificate in base alla forma e colore della radice od alla stagione di coltivazione. Le varietà più diffuse in Italia per i ravanelli tondi e rossi sono Cherry Belle e Saxa, per quelli bianchi ed oblunghi Candela di Ghiaccio, mentre per i ravanelli rossi ed oblunghi Candela di Fuoco, Ravanello Lungo o Torino o Tabasso.
Tecnica colturale
Il ciclo colturale dura da un minimo di tre settimane, nel periodo estivo, ad un massimo di 2-3 mesi durante l’inverno.
Si utilizzano da 4 a 8 kg/ha di seme con semina manuale su terreno lavorato in modo da ottenere una superficie di semina fine; e da 2 a 3 kg/ha con semina meccanica di
precisione, con distribuzione superficiale (1-2 cm di profondità). La distanza tra le file è di 10-15 cm, e 3-4 cm sulla fila.
Abbisogna di frequenti irrigazioni.
Raccolta, produzione e conservazione
La produzione ad ettaro è di circa 30 quintali. Il ravanello viene commercializzato confezionato in mazzetti, pronti per il consumo, provvisti di foglie, o, più raramente, in sacchetti, privo di foglie.
Avversità e parassiti
Il parassita più dannoso è l’Altica del cavolo (Phyllotreta spp.) che danneggia le foglie sia allo stadio di larva che adulto.
Consociazioni
Essendo una coltura poco esigente e molto rapida si adatta ad essere inserita nell’orto senza particolari problemi, si associa con piselli, carote, fagioli, cavoli e lattuga.
Biodinamica
Molto utili sono i trattamenti con il preparato 500, il macerato d’ortica come prevenzione per attacchi di altica. Decotto d’equiseto come prevenzione per la ruggine